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Iran: recessione batte democrazia

Da giorni, tutti i media impazzano con analisi giustamente sempre più spaccacapelli della lotta tra fazioni interne alla teocrazia iraniana. Non capisco perchĂ© sia invece totalmente sottovalutata la spinta puramente economica. E’ l’amaro morso della recessione in un paese piegato da scelte politiche sbagliate, a spingere la gente in piazza: temo assai piĂą di ogni sogno di democrazia all’occidentale. Le cifre ufficiali della banca centrale dell’Iran attestano oggi una disoccupazione oltre il 17% e un’inflazione oltre il 25%: esse sono sicuramente false, approssimate per difetto solo Dio – Allah, pardon – di quanto. Quanto al peso che le diminuite royalties petrolifere, nonchĂ© l’arretratezza dell’intero apparato energetico nazionale esercitano, sulla crisi del paese e sulle sue pulsioni atomico-muscolari nell’area, trovate qui  un’analisi accurata.

16 giugno 2009 energia , ,

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  1. Anna
    17 giugno 2009 a 14:24 | #1

    Verissimo! Si dimentica che quattro anni fa Ahmadinejad fu eletto, piu’ che grazie alla sua retorica da rivoluzionario della prim’ora, per le sue promesse ai poveri.
    E se davvero ora gli iraniani se ne vogliono disfare, è anche perché queste promesse non le ha mantenute. Anzi.

    Comunque leggevo che in campagna elettorale distribuiva patate ai poveri…

  2. 23 giugno 2009 a 1:08 | #2

    ricordo d’aver letto che l’inflazione fosse addirittura superiore al 25% in Iran, comunque è gravissimo quel che stĂ  accadendo, a volte vorrei veramente che UK e USA liberassero anche paesi come Iran e Nord Korea e non solo paesi ripieni di petrolio… la questione umanitaria è molto grave e giustifica anche una guerra ad alti costi!!!

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