Commenti a: Meomartini in Assolombarda, vince lo Stato /2009/06/15/meomartini-in-assolombarda-vince-lo-stato/ diretto da Oscar Giannino Sat, 16 Jan 2010 13:34:57 +0100 http://wordpress.org/?v=2.8.4 hourly 1 Di: Franco Bocchini /2009/06/15/meomartini-in-assolombarda-vince-lo-stato/comment-page-1/#comment-273 Franco Bocchini Tue, 16 Jun 2009 08:28:35 +0000 /?p=1024#comment-273 Io, invece, concordo totalmente con Oscar Giannino. Il presidente di qualunque organizzazione di imprenditori, ma in particolare di ogni articolazione confindustriale - ed Assolombarda per prima! - non può esimersi dall'incalzare il governo, qualunque governo, sui problemi strutturali del Paese e sulla perenne mancanza di serie azioni volte a risolverli. Deve essere la priorità, come ben sa Emma Marcegaglia che pone la questione con forza ad ogni uscita pubblica, spinta a farlo dalla consapevolezza che gli imprenditori associati - quelli veri, quelli che competono sui mercati, anziché godere di comode protezioni - considerano la cosa determinante. E non si stancano di ripeterglielo. Mi è capitato, recentemente, di seguire alcune altre assemblee: ovunque si cerca di volare alto - ci mancherebbe, certo non si vuol parlare solo del misero quotidiano - ma sempre denunciando quelle manchevolezze che frenano qualunque iniziativa. Anche questo è "volare alto", non solo discutere di formazione - pure fondamentale per il futuro - o di economia internazionale. Qui, purtoppo, siamo in presenza di una situazione anomala. La realtà - del tutto evidente - è il tentativo delle grandi (pseudo)imprese delle ex-partecipazioni statali, portatrici di valori e comportamenti in contrasto con gli interessi delle imprese "vere", di conquistare il vertice di Confindustria. Assolombarda costituisce, intanto, il successo più rilevante degli Scaroni-boys, ma la battaglia non è certo finita: ora, ad esempio, è in corso a Venezia e si preannuncia in altre territoriali .... Ma qual è il problema, non sono imprese come le altre? No, e lo si vede proprio dal discorso di Meomartini: la collateralità con la politica, con il governo - attenzione: di qualunque colore sia! - ed il supporto che da quella parte viene a tali realtà, impediscono di svolgere quella funzione di forte critica e stimolo che non può mancare e che è richiesto, quasi disperatamente, dalla miriade di piccole e medie aziende che si trovano a competere sui mercati pagando penalizzazioni importanti all'inadeguatezza strutturale italiana. Ricordo solo, ampliando il concetto espresso dal vice presidente nazionale Antonio Costato (un tipo che, certo, non la manda a dire ....), che oggi il dualismo non è più tra grandi e piccoli, ma tra chi si confronta con agguerrite concorrenze e fa di tutto per migliorare le proprie prestazioni e chi, invece, non ha la necessità di operare in tal senso perché, godendo di mercati protetti od avendo il proprio reddito determinato da un regime concessorio, trova comodo scaricare a valle le inevitabili inefficienze. Ricordo anche che la signora Presidente ha recentemente ed egregiamente dichiarato - assemblea di Treviso - "noi stiamo con Antonio Costato e contro le lobbies dell'energia". Meomartini, ovviamente, no. Se posso dirlo, questa gente fa un gran male al sistema. Io, invece, concordo totalmente con Oscar Giannino. Il presidente di qualunque organizzazione di imprenditori, ma in particolare di ogni articolazione confindustriale – ed Assolombarda per prima! – non può esimersi dall’incalzare il governo, qualunque governo, sui problemi strutturali del Paese e sulla perenne mancanza di serie azioni volte a risolverli.
Deve essere la priorità, come ben sa Emma Marcegaglia che pone la questione con forza ad ogni uscita pubblica, spinta a farlo dalla consapevolezza che gli imprenditori associati – quelli veri, quelli che competono sui mercati, anziché godere di comode protezioni – considerano la cosa determinante. E non si stancano di ripeterglielo.
Mi è capitato, recentemente, di seguire alcune altre assemblee: ovunque si cerca di volare alto – ci mancherebbe, certo non si vuol parlare solo del misero quotidiano – ma sempre denunciando quelle manchevolezze che frenano qualunque iniziativa. Anche questo è “volare alto”, non solo discutere di formazione – pure fondamentale per il futuro – o di economia internazionale.
Qui, purtoppo, siamo in presenza di una situazione anomala. La realtà – del tutto evidente – è il tentativo delle grandi (pseudo)imprese delle ex-partecipazioni statali, portatrici di valori e comportamenti in contrasto con gli interessi delle imprese “vere”, di conquistare il vertice di Confindustria. Assolombarda costituisce, intanto, il successo più rilevante degli Scaroni-boys, ma la battaglia non è certo finita: ora, ad esempio, è in corso a Venezia e si preannuncia in altre territoriali ….
Ma qual è il problema, non sono imprese come le altre?
No, e lo si vede proprio dal discorso di Meomartini: la collateralità con la politica, con il governo – attenzione: di qualunque colore sia! – ed il supporto che da quella parte viene a tali realtà, impediscono di svolgere quella funzione di forte critica e stimolo che non può mancare e che è richiesto, quasi disperatamente, dalla miriade di piccole e medie aziende che si trovano a competere sui mercati pagando penalizzazioni importanti all’inadeguatezza strutturale italiana.
Ricordo solo, ampliando il concetto espresso dal vice presidente nazionale Antonio Costato (un tipo che, certo, non la manda a dire ….), che oggi il dualismo non è più tra grandi e piccoli, ma tra chi si confronta con agguerrite concorrenze e fa di tutto per migliorare le proprie prestazioni e chi, invece, non ha la necessità di operare in tal senso perché, godendo di mercati protetti od avendo il proprio reddito determinato da un regime concessorio, trova comodo scaricare a valle le inevitabili inefficienze. Ricordo anche che la signora Presidente ha recentemente ed egregiamente dichiarato – assemblea di Treviso – “noi stiamo con Antonio Costato e contro le lobbies dell’energia”. Meomartini, ovviamente, no.
Se posso dirlo, questa gente fa un gran male al sistema.

]]>
Di: oscar giannino /2009/06/15/meomartini-in-assolombarda-vince-lo-stato/comment-page-1/#comment-272 oscar giannino Mon, 15 Jun 2009 17:05:47 +0000 /?p=1024#comment-272 Concedo che è meglio aspettare. E concedo volentierissimo anche sul "metodo" dell'ascolto di tutte le articolazioni interne. Sul "non disturbare il manovratore", ho l'impressione che sia la linea generale di Scaroni, diciamo che ho qualche elemento abbastanza rilevante per ritenerlo. Ma se Meomartini dovesse stupirci, sarò il primo a riconoscerlo. Però per il manager dell'azienda di Stato - che esercita ancora solidissimamente il controllo, non basta quotarsi per perderlo - parlare in quei termini dello Stato era, a mio giudizio, un biglietto di presentazione che era meglio evitare. Concedo che è meglio aspettare. E concedo volentierissimo anche sul “metodo” dell’ascolto di tutte le articolazioni interne. Sul “non disturbare il manovratore”, ho l’impressione che sia la linea generale di Scaroni, diciamo che ho qualche elemento abbastanza rilevante per ritenerlo. Ma se Meomartini dovesse stupirci, sarò il primo a riconoscerlo. Però per il manager dell’azienda di Stato – che esercita ancora solidissimamente il controllo, non basta quotarsi per perderlo – parlare in quei termini dello Stato era, a mio giudizio, un biglietto di presentazione che era meglio evitare.

]]>
Di: Franco /2009/06/15/meomartini-in-assolombarda-vince-lo-stato/comment-page-1/#comment-270 Franco Mon, 15 Jun 2009 15:23:52 +0000 /?p=1024#comment-270 Salve Giannino sono un suo lettore affezionato nonchè associato Assolombarda. Premetto che non ho votato per Alberto Meomartini (non ho diritto di voto attualmente) ma mi sembra che la sua cronaca della giornata odierna sia un po' troppo polemica ... senza fondamento. Il nuovo Presidente Assolombarda ha sicuramente "volato alto" senza stroncature per alcuno: Governo Centrale, Politica, ecc. Certo chi si aspettava un'uscita "forte" (come lei?) è rimasto deluso. Io non mi aspettavo questo, ma altro. Il nuovo Presidente ha proposto anche un nuovo metodo di lavoro basato sull'ascolto dell'Associazione, sulle varie componenti: gruppi merceologici, Piccola Impresa, Giovani Imprenditori (a proposito: ha notato che il Presidente dei Giovani Imprenditori ha parlato per ultimo? Un segno della Presidenza Bracco? mah) Le critiche a Diana Bracco - critiche cavalcate da Benito Benedini che nella sua "campagna elettorale" ha schizzato tonnellate di fango sulla ormai ex-Presidente - erano fondamentalmente due: 1) lontananza dalla base associativa, atteggiamento aristocratico 2) troppa vicinanza al potere politico nella vicenda Expo (e non solo). E' stata eletta Presidente e poi ... nessuna critica alla Politica che ha litigato per un anno per scegliere un A.d. e, una volta nominato, questo Amministratore Delegato (Lucio Stanca) prima rifiuta una sede a costo zero per manie di grandezza e poi rimane anche parlamentare!!! Per quanto riguarda il primo punto Meomartini ha proposto un nuovo metodo basato sull'ascolto della base associativa. Io non so cosa pensare: lo vedremo all'opera. Sul secondo tema ha "scantonato" con parole generiche. Lasciamogli "Cento Giorni", come ha detto la Marcegaglia al governo attuale ... poi vedremo. Ma stroncarlo subito mi pare francamente eccessivo. In fondo, è la "prima volta" di un manager di un'azienda (ex-)di Stato. Un po' di curiosità - prima delle stroncature - ci vuole. Un caro saluto Salve Giannino

sono un suo lettore affezionato nonchè associato Assolombarda.
Premetto che non ho votato per Alberto Meomartini (non ho diritto di voto attualmente) ma mi sembra che la sua cronaca della giornata odierna sia un po’ troppo polemica … senza fondamento.

Il nuovo Presidente Assolombarda ha sicuramente “volato alto” senza stroncature per alcuno: Governo Centrale, Politica, ecc.
Certo chi si aspettava un’uscita “forte” (come lei?) è rimasto deluso. Io non mi aspettavo questo, ma altro.

Il nuovo Presidente ha proposto anche un nuovo metodo di lavoro basato sull’ascolto dell’Associazione, sulle varie componenti: gruppi merceologici, Piccola Impresa, Giovani Imprenditori (a proposito: ha notato che il Presidente dei Giovani Imprenditori ha parlato per ultimo? Un segno della Presidenza Bracco? mah)

Le critiche a Diana Bracco – critiche cavalcate da Benito Benedini che nella sua “campagna elettorale” ha schizzato tonnellate di fango sulla ormai ex-Presidente – erano fondamentalmente due:

1) lontananza dalla base associativa, atteggiamento aristocratico
2) troppa vicinanza al potere politico nella vicenda Expo (e non solo). E’ stata eletta Presidente e poi … nessuna critica alla Politica che ha litigato per un anno per scegliere un A.d. e, una volta nominato, questo Amministratore Delegato (Lucio Stanca) prima rifiuta una sede a costo zero per manie di grandezza e poi rimane anche parlamentare!!!

Per quanto riguarda il primo punto Meomartini ha proposto un nuovo metodo basato sull’ascolto della base associativa.

Io non so cosa pensare: lo vedremo all’opera.

Sul secondo tema ha “scantonato” con parole generiche.

Lasciamogli “Cento Giorni”, come ha detto la Marcegaglia al governo attuale … poi vedremo.

Ma stroncarlo subito mi pare francamente eccessivo.

In fondo, è la “prima volta” di un manager di un’azienda (ex-)di Stato. Un po’ di curiosità – prima delle stroncature – ci vuole.

Un caro saluto

]]>